Siamo già nella morte spirituale
Pier Giorgio Caria
Siamo lo spirito-intelligenza eterno eppure quando ci incarniamo non lo sappiamo, non lo viviamo, non lo ricordiamo. Quando lo spirito è in questa condizione di non consapevolezza è come morto a se stesso e si inganna facilmente percependosi come il corpo perituro: è in una morte spirituale.
Gesù disse “lascia che i morti seppeliscano i loro morti” perché il corpo non è lo spirito, ma solo un veicolo psicobiofisico che utilizziamo per fare esperienza. È come un’automobile o una muta da sub: qualcosa che utilizziamo per un periodo, ma che poi lasciamo. Quando lo spirito si evolve trascende il corpo fino ad arrivare ad essere di pura energia.
Allo stadio attuale l’evoluzione umana è ancora di bassissimo livello. Anzi, pure peggio, perché al posto di evolverci stiamo regredendo dal mondo umano a quello bestiale-animale. Dobbiamo stare attenti perché la materia e tutte le guerre e i terribili crimini che commettiamo per accumularla li pagheremo molto, ma molto cari. La spinta evolutiva ci deve far desiderare con tutto il cuore di recuperare la piena coscienza di essere lo spirito divino eterno perché solo quando entreremo nella 4ª dimensione – il Regno di Dio – e acquisiremo quella coscienza la materia non ci potrà più tentare.