Il karma altrui
Marco Marsili
𝗗𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮: Se le condizioni di povertà o disagio sono determinate da un karma negativo perché ci chiedono di fare soprattutto le opere? Non vanno ad interferire con esso?
𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗠𝗮𝗿𝘀𝗶𝗹𝗶: No, questo è un grande inganno. Quando abbiamo di fronte qualcuno che sta esprimendo un karma negativo attraverso un handicap o una situazione disagiata, dobbiamo imitare Gesù e interferire positivamente attraverso azioni cristiche che rispecchiano i valori universali. Dove c’è sofferenza dobbiamo portare gioia, armonia, serenità e pace; dove c’è il buio, la luce. In questo modo le nostre azioni sublimeranno il karma negativo.
La Legge del karma, ovvero la Legge di causa-effetto, domina sovrana e incontrastata in tutto il creato. È la legge della giustizia divina, la legge indispensabile per determinare i flussi e i dinamismi evolutivi, ma la forza dell’amore la vince. Cristo stesso ce l’ha dimostrato: Lui, che avrebbe potuto schioccare le dita e trasformare tutti in bolle di sapone, decide invece di farsi uccidere sulla croce e di prendere su di sé il karma collettivo, “i peccati del mondo”, per sublimarlo.
Questa è la legge che Lui ci ha insegnato: “Ama il tuo prossimo come te stesso“. Oppure: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi“, che, forse, può essere considerata anche più forte rispetto alla frase precedente in quanto il Suo è l’amore di una divinità.
Lui ha dato la vita per noi e l’ha fatto proprio per amore, non perché fosse giusto. Su di noi gravava ancora il pesantissimo karma di Atlantide e questo, secondo la giustizia della Legge di causa ed effetto, implicava che l’umanità meritasse di essere distrutta, completamente annientata. Se 2.000 anni fa questo karma non fosse stato sublimato attraverso la passione e resurrezione di Cristo a quest’ora la Terra sarebbe un pianeta disabitato. Invece, grazie a un atto di infinita misericordia, è sceso il Legislatore e ha detto: “Fermi tutti. Ci penso io, la sconto io questa pena. Diamogli un’altra possibilità”. E noi cosa facciamo? Ancora oggi gli sputiamo in faccia, come 2.000 anni fa. Avete capito cosa stiamo facendo a Colui che ci ha salvati? Che ignoranti, che cani, che schifo…