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In terza dimensione: mangiare carne è un atto sacro

Pier Giorgio Caria

In terza dimensione: mangiare carne è un atto sacro

Pier Giorgio Caria

L’unica cosa che ha creato Dio è lo Spirito-Intelligenza, l’intelligenza creativa che permea tutte le cose. L’Ego-Sum si manifesta quando il principio evolutivo che fino a quel momento si è sviluppato in anime collettive (nei regni minerale, vegetale ed animale) non raggiunge la maturità necessaria per incarnarsi in un solo essere.

Possiamo paragonare un’anima collettiva, e quindi le varie razze di animali, ad una mano: ha cinque dita distinte, ma l’intelligenza che le muove è una sola.

Se io mangio la metà dei componenti di una razza quello spirito collettivo avrà comunque altri centinaia di corpi a disposizione, con cui continuerà anche a procreare, e non perderà mai il suo strumento evolutivo.

Al contrario, è reato grave estinguere completamente una razza perché in quel gruppo c’è un’entità spirituale che si sta evolvendo attraverso la moltitudine dei suoi corpi.

Il semplice mangiare carne quindi non vìola il 5° comandamento, come pensano alcuni pazzi fanatici, anzi, è un atto sacro: quando un essere si sacrifica per chi nella piramide evolutiva sta sopra di lui ottiene di ritorno un valore aggiunto dall’uomo che, mangiandolo, ne assorbe l’ego.

Finché resteremo in questa fase uomo-animale, la terza dimensione, questo scambio continuerà ad essere necessario, mentre dalla quarta dimensione in poi non si mangerà più carne, diventeremo vegetariani.

Il grande maestro Paramahansa Yogananda diceva che è meglio essere un saggio che mangia carne per tutta la vita piuttosto che un vegetariano che non capisce nulla. Non è ciò che entra dalla bocca ad essere importante ma ciò che ne esce, insieme alle nostre azioni: è indubbiamente un reato gravissimo la terribile sofferenza nella quale facciamo vivere gli animali.

L’animale dev’essere felice, vivere nel suo habitat, dev’essere amato e ringraziato quando offre uno dei suoi corpi per il nostro nutrimento.