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Che differenza c’è tra anima e spirito?

Pier Giorgio Caria

Che differenza c’è tra anima e spirito?

Pier Giorgio Caria

Domanda: Che differenza c’è tra anima e spirito? È una cosa sola o sono due cose separate? 

Pier Giorgio Caria: Sono due cose separate. Come tutta la creazione l’uomo è trino, ad immagine e somiglianza di Dio nel suo aspetto strutturale fisico, animico e spirituale. Lo spirito è l’identità eterna immutabile, l’intelligenza. Quando diciamo “io sono” non è né il corpo né l’anima a parlare, ma lo spirito.
È sempre lui che vede, ascolta e annusa.

L’anima è il corpo emozionale. L’uomo, per evolversi nell’incarnazione, ha bisogno dell’emozione, una coppia di forze (positiva o negativa) che ci spinge all’azione, ad una reazione. Non ci si evolve solo meditando, bisogna agire. Il vero yoga, infatti, comporta uno stile di vita a 360 gradi: nell’alimentazione, nel pensiero, nel sociale ecc. L’idea nasce pura nello spirito, trasla nell’anima e viene rivestita di un’emozione che, trasmessa al corpo, diventa azione. 

Quando l’uomo raggiunge l’apice della sua evoluzione, torna ed essere com’era quando è stato creato: puro spirito, e ha il dominio dei regni inferiori: se ha la necessità di manifestarsi in un mondo astrale si riveste di anima, mentre se ha la necessità di manifestarsi in un mondo fisico si riveste di anima e corpo. Carlos Diaz, contattato dagli esseri di luce (esseri più vecchi di noi di 15 miliardi di anni e che hanno visto il nostro Big Bang), ha raccontato che quando questi scendevano dalla loro nave, anch’essa di luce, gli bastava uno schiocco di dita per diventare fisici e che alcuni di loro addirittura vivevano e lavoravano a Città del Messico.

Ero presente quando il materiale di Diaz è stato esaminato all’università: gli scienziati erano basiti dalla nave, larga 25 metri ed alta 15 nella sommità centrale, perché dava gli stessi risultati di una cellula viva… l’hanno chiamato bioplasma. Quando Carlos ci entrava diventava esso stesso di luce. Ha raccontato: “La prima volta che sono entrato vedevo luce. Era calda, a temperatura corporea. Ho provato a chiudermi gli occhi, ma la mano mi è passata attraverso; allora ho capito di essere diventato parte della nave”.